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Libri, vino, musica, incontri letterari e la possibilità di consultare e acquistare libri di case editrici indipendenti. Nasce una nuova realtà a Palermo, si chiama Prospero ed è una “enoteca letteraria” in via Marche 8. L’intervista a Cinzia Orabona.

Da quale idea o ideale nasce Prospero? E perché questo nome?
«Prospero nasce dal sogno di coniugare due mondi che possono sembrare incompatibili ma che invece possono trasmettere emozioni simili, tra pensieri e riflessioni: in uno spazio che vuole diventare hub culturale in città, lontano dal centro. Un luogo dove acquistare libri e vini, fondato su socialità, inclusione e aggregazione».

Cosa significa gestire una libreria indipendente a Palermo oggi?
«Non appartenere a una catena o a un grande gruppo e scegliere di non avere rapporti con i distributori nazionali è una sfida. Noi abbiamo solo libri di case editrici indipendenti con le quali abbiamo un dialogo e un confronto nella scelta dei titoli da proporre ai nostri clienti. Questo significa decidere di non avere l’ultimo romanzo di Camilleri né il best seller natalizio di Mondadori».

Mantenere alta l’attenzione è difficile: quali saranno, in particolare, le attività legate ai libri per attirare l’attenzione del potenziale cliente/lettore?
«Abbiamo inserito in calendario sin dal giorno successivo all’inaugurazione di oggi, moltissime attività concerti, performance teatrali, mostre, presentazioni editoriali, letture, corsi e altre attività culturali dedicate ai più piccoli. Sono tutti eventi ai quali teniamo molto: il 6 dicembre presenteremo “8” di Dustin Lance Black, un dramma teatrale ci racconta che il cammino per l’uguaglianza sociale è ancora lungo.
prospero-palermoA parlare di questo libro pubblicato da Triskell Edizioni la traduttrice Chiara Messina, la giornalista Maria Teresa Camarda e il portavoce del Palermo Pride Pietro Pitarresi. Il 12 dicembre un evento dedicato ai genitori accompagnati: un laboratorio più merenda per bambini dai 5 anni che partirà dalla lettura del racconto illustrato di Lavieri edizioni “Aiaccio”. L’evento di punta di dicembre è l’unica tappa siciliana di Nicola Manuppelli, scrittore e traduttore, che presenterà il suo romanzo Roma, edito da Miraggi: il mondo di Cinecittà, la Roma dei primi anni Settanta, il cinema, Fellini, gli attori americani, le spiagge di Ostia e il quartiere del Pigneto, la tenerezza e l’oscurità dell’estate, e l’educazione sentimentale di un ragazzo».

Qual è la vostra idea in merito all’editoria indipendente siciliana? Quanto pensate contino i libri “indipendenti” nel panorama dell’editoria?
«Siamo molto legati ad alcuni editori siciliani ai quali daremo ampio spazio all’interno della nostra libreria. Pensiamo che titoli molto belli siano sommersi dalle novità che affollano le librerie di catena. Da noi ci sarà sempre posto per ciò che leggiamo e amiamo».

Pensate ci sia un pregiudizio di fondo nei confronti di queste pubblicazioni?
«Il pregiudizio si supera con la lettura e la conoscenza: abbiamo scoperto molti autori sconosciuti grazie a suggerimenti di amici e amiche libraie indipendenti e non».

Tre libri (pubblicati da case editrici indipendenti siciliane) che consigliate ai lettori.
«Tre libri per tutte le età! “Creature fantastiche di Sicilia” pubblicato da il Palindromo, “Davide e il mistero Querty” di Verbavolant e “Il più grande bambino del west” di Splēn edizioni».