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Dal nome di un luogo trapanese nasce, non a caso, Margana Edizioni che con i suoi libri intende valorizzare personalità e risorse di questa città “piccola e periferica” come racconta l’editore Riccardo Puccio. Tipico di chi, nato in Sicilia, è mosso da un amore viscerale per questa terra che spesso dà e toglie con lo stesso peso, anche la squadra di Margana Edizioni crede in una cultura risanatrice. Come essere seminatori di cultura? Pubblicando libri di qualità.

Cosa significa essere una casa editrice indipendente oggi?
«In una città piccola e periferica come Trapani essere una casa editrice indipendente da una parte è stimolante in quanto ti consente di scoprire storie, personaggi e autori che farebbero fatica a emergere in un mercato editoriale più grande e strutturato; dall’altra ti pone di fronte molte difficoltà poiché produrre libri di qualità, in questo contesto, non è un’attività che si possa svolgere per fini di lucro ma soltanto per ragioni di natura culturale, per valorizzare le tante personalità e le molteplici risorse del territorio».

Con quale obiettivo è nata Margana Edizioni e perché la scelta di questo nome?
«Màrgana è il toponimo di un sito nei pressi di Calatafimi-Segesta, nel Trapanese, da cui proviene uno dei nostri soci. Abbiamo scelto questo nome di etimologia araba (deriverebbe da marg che sarebbe la radice di termini come “palude”, “acqua stagnante”) in quanto vorremmo bonificare, risanare e ravvivare la nostra terra ed essere dei seminatori di libri e di cultura. Inoltre, poiché siamo molto vicini al Nord-Africa, intendiamo adoperarci in prospettiva per realizzare dei libri che abbiano a che fare con la civiltà mediterranea».

Scegliere un manoscritto: quali caratteristiche cercate in un autore?
«Quando ci viene proposto un testo lo sottoponiamo, oltre che alla nostra redazione, ad amici scrittori che ci offrono la loro generosa consulenza. Ci piacciono i testi che presentano un’impronta personale e originale. Stiamo molto attenti anche alla qualità della scrittura».

margana edizioniEsiste una citazione, un autore, un’immagine che rispecchia o ispira il lavoro della casa editrice?
«Noi amiamo molto i racconti. Ci piace leggerli e ci piace pubblicarli, per cui tra i nostri autori di riferimento ci sono, tra gli altri, Federico De Roberto, Dino Buzzati, Stefano Benni».

Quale tra i vostri libri pubblicato nel 2018 ha registrato più vendite, più interesse tra i lettori?
«Dei nostri libri usciti nel 2018, quello che ha riscosso maggiore successo di vendite è “Polifonia trapanese”, un testo collettaneo contenente racconti di nove autori trapanesi di origine o di adozione, tutti di grande prestigio. Si tratta di un ventaglio di interpretazioni della nostra realtà territoriale. Questo libro è stato molto apprezzato non solo dai trapanesi ma anche da quanti si sono trovati a visitare la nostra città».

Prossimo libro in uscita.
«Sta per uscire una raccolta di racconti giovanili di Salvatore Mugno, uno degli autori siciliani più fecondi e interessanti, dal titolo Parole in croce, dedicato ai temi dello scrivere e della scrittura. Si tratta, peraltro, di uno scrittore che in più di un’occasione ha lanciato il suo sguardo anche al di là dei confini siciliani e nazionali traducendo le opere di rilevanti autori tunisini, proprio in linea con la nostra visione editoriale».