Cristalli di sale

Dar voce al territorio di Trapani a dispetto della sua marginalità: è l’idea da cui nasce la collana Cristalli di sale, di Margana Edizioni, curata da Peppe Occhipinti che, dopo la pubblicazione del libro “Il figurante”, ha voluto dare seguito al suo lavoro considerando quel testo come un inizio. Prima di scoprire i titoli della collana, Peppe Occhipinti spiega i motivi che lo hanno spinto a proporre il progetto.

Come nasce la collana Cristalli di Sale?
«La collana nasce da una mia idea. La casa editrice pubblicava libri con una storia breve che nasceva e moriva con la pubblicazione di quel solo libro. Quando ho pubblicato il primo volume, ho voluto dare continuità al mio lavoro. Ho considerato “Il figurante” (titolo numero uno) come un inizio. Il nome della collana è una sorta di ancoraggio alla realtà della nostra città, da un punto di vista sociale, economico e paesaggistico: Trapani è circondata dalle saline e per secoli ha esportato il sale in tutto il bacino del Mediterraneo e nei paesi del nord Europa».

Qual è l’idea e lo spirito della collana?

«Lo spirito della collana è quello di dar voce al nostro territorio a dispetto della sua marginalità geografica e storica. Nell’organizzare questo lavoro mi sono scelto dei modelli alti. La collana della Memoria della casa editrice palermitana Sellerio e dal punto di vista grafico la casa editrice Henry Beyle del siciliano Campo che opera a Milano. I libri fin qui pubblicati hanno tutti un legame con la città. Rientra nel nostro progetto anche la possibilità di dar nuova vita editoriale anche ad opere di storia minima della città ma che possano avere, comunque, un interesse non solo locale.

Qualche curiosità sui prossimi volumi?

«Il prossimo numero sarà la cronaca di una rivolta per il pane del 1600. Ovviamente questo criterio di fondo non sarà così rigoroso. Stiamo lavorando infatti anche con una nostra scoperta: un’autrice di gialli particolarmente raffinati. Ci ha aperto un suo cassetto segreto con due opere già pronte e una in corso di elaborazione».

 

Il figuranteIl figurante
di Peppe Occhipinti

“Il figurante” di Peppe Occhipinti è il racconto di un’esperienza sul set del film televisivo Il Commissario Maltese con Kim Rossi Stewart e Francesco Scianna; girato a Trapani e andato in onda su Rai Uno a partire dal 9 maggio del 2017.
La narrazione prende avvio durante una pausa delle riprese e ripercorre, a ritroso, le occasioni che hanno condotto a quel momento. L’Io narrante, dopo contatti occasionali con alcuni componenti della troupe, viene scelto come “figurante”: una comparsa che pronuncia qualche battuta. Il racconto, pur nella sua brevità, è comunque un viaggio disincantato dietro le quinte della grande macchina del cinema. L’opera, numero uno della collana Cristalli di Sale, pubblicata in 48 copie numerate, è una rarità editoriale.

 

il_ricordo_che_se_ne_ha“Il ricordo che se ne ha”
di Mariza D’Anna

Mariza D’Anna, giornalista professionista (lavora per il giornale La Sicilia), racconta la storia, in parte romanzata, della sua famiglia approdata nella Libia italiana nei primi decenni  del Novecento. Ai margini del deserto, a cento chilometri da Tripoli, nel 1928 il bisnonno ottiene in concessione dallo Stato un vastissimo fondo pietroso e lo trasforma in una fiorente attività agricola. Ma è il nonno Carlo la figura centrale del libro, descritto dai suoi venti anni attraverso un percorso che lo vede prendere le redini dell’azienda e portarla alla massima produttività, sino al 1° settembre 1969 quando, con un colpo di Stato il colonnello Gheddafi caccia via dal Paese i ventimila italiani che virisiedevano, trasformandoli in esuli in una patria che non è più loro, dove non possono più riconoscersi. Nel libro viene evocato un ricordo personale, frutto di racconti vissuti e tramandati in famiglia, che è patrimonio comune di tanti italiani: la storia di una vita trascorsa in Libia dove la convivenza tra popoli di culture, religioni e costumi diversi non solo fu possibile ma ricca di affetti e di solidarietà comuni. Il libro è arricchito da documenti d’epoca, privati e pubblici, che ne dilatano la visione ed accompagnano gli esuli italiani in uno stesso destino che la storia ha cancellato.

 

la polvere del viaggioLa polvere del viaggio
di Peppe Occhipinti

“La polvere del viaggio” è un’opera composita. Ha la struttura di un taccuino in cui sono raccolti gli appunti fissati nei momenti di solitudine ritagliati durante i viaggi per città, Paesi e contrade, in Italia e all’estero. Lo stile di queste narrazioni, accumulate nell’arco di decenni, risulta per forza di cose, variegato. Si va dal breve periodo intimo e sentimentale, al più corposo reportage, all’immagine di una città fissata nel lampo di una poesia. Quella di Peppe Occhipinti è una scrittura dai molti registri, il cui l’autore riesce a variegare le intensità ed i livelli dei linguaggi, comunicando il piacere della ricerca dell’anima nascosta dalle cose.

 

Polifonia trapanesePolifonia trapanese
di autori vari

La Polifonia mette insieme nove autori che si sono fatti liberamente ispirare dalla città di Trapani e hanno scelto di raccontarla con il registro vocale e lo stile che sono loro più congeniali. Ciascuno secondo una diversa prospettiva – nelle forme della storia, del racconto, del diario, della narrazione e della visione fantastica – ha voluto rendere omaggio alla città tracciando, in poche pagine, un segno distintivo tale da fornire al lettore uno spunto di riflessione o un’angolazione sconosciuta dalla quale scorgere visuali inedite e godersi, nel tempo della lettura, una Trapani rivelata come dentro un caleidoscopio.