mariella cusumano

Mariella Cusumano è stata l’illustratrice del mese di marzo per Lo scaffale indipendente (leggi l’articolo). In questa nuova intervista racconta come nasce un libro illustrato, cosa si significa lavorare e progettare un libro, proporlo alla casa editrice e collaborare con l’autore del testo. Argomenti che sono stati oggetto di lezione al corso di illustrazione dell’associazione di cui fa parte, Cameradaria.

Come nasce un libro illustrato, quali sono i passaggi che portano poi alla pubblicazione?
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Progettare e realizzare un libro illustrato è come produrre un film o mettere in scena uno spettacolo teatrale. L’illustratore ne è il regista. Coordina il set, le riprese e le inquadrature, sceglie la scenografia, i costumi, definisce fisicamente i protagonisti dando loro un’identità. Si occupa di tutti i dettagli. Il primo passaggio è comprendere bene il testo, darne una lettura personale e scegliere cosa estrapolare per riuscire a coinvolgere il lettore. Ciò che accade sfogliando il libro deve essere credibile per cui occorre raccogliere tantissimo materiale visivo. Tutte le idee vanno messe su carta progettando bene lo story board. Infine, ma non meno impegnativa, è la fase in cui vengono realizzate le illustrazioni».

Un safari in città
Illutrazione di “Un safari in città”, pubblicato con Splēn edizioni

Progettare uno story board: cosa si intende?
«Lo strumento per pianificare al meglio lo sviluppo del libro è lo story board. Non è altro che la rappresentazione grafica sotto forma di sequenze, che devono tenere conto dell’impaginazione, del ritmo, del movimento e della melodia che si viene ad instaurare tra testo ed illustrazioni scorrendo le pagine del libro. Progettare bene lo story board è fondamentale».

Che rapporto si instaura tra autore e illustratore nella progettazione di un libro?
«Nella relazione tra autore e illustratore possiamo avere due casi: l’illustratore e l’autore lavorano in modo indipendente, oppure l’illustratore e l’autore lavorano insieme nella realizzazione. In tutti e due i casi perché un libro funzioni occorre che testo e immagine riescano a completarsi a vicenda. Quando parole e immagini funzionano bene insieme, aprono possibilità narrative che sarebbero impossibili con il solo testo. Spesso il tramite tra le due figure è la casa editrice che ha una visione più completa del lavoro finale».

Come si concilia il lavoro “manuale” con matita e colori e quello digitale?
«Il disegno digitale è una tecnica come tutte le altre di tipo tradizionale. La scelta dipende dalle proprie inclinazioni. Il lavoro manuale può anche essere mescolato con quello digitale. L’importante è sperimentare e trovare il proprio modo di raccontare con le immagini».

L'album delle meraviglie
Illustrazione “L’album delle meraviglie”, pubblicato con Kalós

Diventare illustratore: quali caratteristiche ricerca una casa editrice?
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Per riuscire a pubblicare occorrono tre requisiti: avere una buona storia, gli editori sono continuamente alla ricerca di storie, dei bei disegni spesso non sono sufficienti. Saper raccontare avendo una buona padronanza degli strumenti e una coerenza stilistica. Capire a chi proporre il proprio progetto, per questo motivo occorre conoscere cosa offre il mercato ed a quale target si rivolgono le varie case editrici».

Qualche consiglio per chi voglia intraprendere il lavoro di illustratore.
«Essere curiosi, mettersi in discussione e saper ascoltare le critiche è la ricetta indispensabile per crescere a livello professionale».