Un post su Facebook, coraggioso, intimo, che sa di sconfitta, di rinuncia. Così, il messaggio è chiaro: la Libreria Broadway (leggi intervista alle libraie), in vita da diciannove anni in via Rosolino Pilo a Palermo, chiude i battenti. 

Ci si chiede, da lettori che leggono questo post, quale responsabilità si possa avere nei confronti di una realtà come questa che muore. Ci si chiede, da singoli lettori, quanto abbiano influito le nostre scelte nella decisione, sofferta, di una libraia che è costretta a chiudere la sua libreria.

Bando alle ipocrisie, però: se di lettori parliamo, non pensiamo ce ne sia qualcuno che nel tempo non abbia ceduto alla convenienza. Pur credendo nel fattore umano, nell’importanza del rapporto libraio/lettore, c’è sempre l’altra faccia della medaglia. Il risparmio.

I grandi store online hanno aperto un orizzonte nuovo, forse nocivo quanto il fast food: veloce, comodo, conveniente. La verità è che la possibilità della scelta alletta non poco. Davvero, quindi, la gente non legge più? Oppure sono cambiati i tempi, i modi?

Libreria BroadwayVeder morire un luogo deputato alla lettura e ai libri, all’incontro tra lettore e libraio, fa male, è una sconfitta. È sinonimo di un cambiamento che non avevamo previsto, che non abbiamo voluto, di una china da cui non sappiamo come risalire. Come si legge nel post, i tentativi della libreria non sono bastati: adattarsi, inventare nuove iniziative, creare nuovi spazi di incontro e nuovi settori dedicati a quello che sembrava un mercato in crescita, quello dei bambini. Non è bastato.

Così, il 31 ottobre chiude i battenti una delle librerie storiche di Palermo, la Libreria Brodway delle due sorelle Roberta e Simona Onorato, polo culturale che ha costituito per molte famiglie un punto di ritrovo, di conoscenza, di scoperta. Lo si legge dai vari commenti nel post, messaggi d’affetto, di dispiacere per la fine di questa storia.

È questo il prezzo e il peso dell’essere “indipendente”? Far quadrare i conti, fare i conti con un mercato già di per sé difficile, stare dietro a mille burocrazie e impedimenti. Come cambiare il corso di questo declino? C’è chi, per fortuna, ancora investe nella cultura, chi apre librerie e cerca modi per sopravvivere. Chi, invece, soccombe al “cambiamento” e non trova vie d’uscita. Con un po’ di cinismo, si potrebbe pensare che se una libreria chiude, rispetto ad altre che nascono o sopravvivono, è perché ha fatto il suo tempo, perché non ha più nulla da offrire, perché non regge il confronto con le altre.

Da lettrice, mi sento in colpa per ogni volta che ho ceduto alla convenienza, per tutte le volte che non sono entrata in una libreria indipendente. Dall’altro lato, mi chiedo se non debba esserci qualcuno – diverso da noi lettori –  che in fondo dovrebbe essere costretto a trovare una soluzione, invertire la tendenza, non permettere a colossi come Amazon o Ibs di affondare le librerie, quelle fisiche, quelle dove il libraio ha occasione di conoscere il “suo” lettore.

Davide Piras, titolare della Libreria Caffetteria Dorian Gray di Terralba (OR), ha commentato così il post condiviso sul gruppo “Billy, il vizio di leggere”: «Da libraio indipendente comprendo le dinamiche e questa chiusura mi rattrista tanto. Troppo. Provo empatia e la loro amarezza è la mia. Talvolta mi capitano clienti che vengono ad acquistare o ordinare dei libri. Hanno in mano un bigliettino col prezzo del libro scontato che si sono segnati da Amazon. Quando vedono che in libreria il prezzo di copertina non è lo stesso, se ne vanno. Altri mi tengono tanto tempo chiedendomi consigli su che libro regalare: mi spiegano il genere amato dalla persona e allora io sciorino tutta la mia passione. Poi ti dicono “grazie, ci penso qualche giorno”, ma dentro me so bene che dopo avergli risolto il dilemma, quel libro lo acquisteranno da internet».

C’è qualcosa di profondamente spaventoso nel pensare che il nostro destino potrebbe essere l’automazione completa, la tendenza ad un’individualità chiusa e compiaciuta, che stiamo virando velocemente verso l’esclusione dell’altro, del rapporto umano. La chiusura di una libreria fa pensare anche a questo. Intanto, tra un mea culpa e l’altro, un saluto va alle libraie della Libreria Broadway augurandoci che sia per loro solo l’inizio di qualcosa di nuovo, che non abbandonino l’idea che di libri e cultura si possa, non solo sognare, ma anche vivere (di seguito il post della libreria pubblicato sulla pagina Facebook).

Cari amici lettori, purtroppo dopo ben 19 anni la Libreria Broadway chiude i battenti.
E’ stata una decisione sofferta e dolorosa ma al contempo coraggiosa!
Il mercato librario negli ultimi anni si è trasformato e la sopravvivenza delle librerie indipendenti è ormai diventata impossibile. Abbiamo tentato di resistere alle librerie colosso, agli ebook, ad Amazon, ad una burocrazia sempre più farraginosa, alla vendita diretta degli editori che preferiscono scavalcare la mediazione della libreria e, non ultimo, alla triste realtà che la gente legge sempre meno. Tutto ciò ha reso il nostro lavoro sempre più difficile e alla luce dei fatti impossibile.
L’amara e cruda verità è che il libro non ha più bisogno di un luogo dedicato ad esso! Le librerie sono solo dei luoghi che appartengono al passato. Le librerie hanno perso la loro identità e quindi le “librerie” non esistono più!
Continuano ad esistere, anch’esse con enormi difficoltà, delle librerie che insieme al libro si vedono costrette per far quadrare i conti a commercializzare altro, sia esso un abito, un bracciale, una bottiglia di vino o chissà cos’altro.
E proprio perché i tempi impongono modificazioni, anche noi avevamo trasformato la nostra libreria aggiungendo un settore che magari poco si adatta allo spettacolo ma che pur sempre rimane nell’ambito librario. Abbiamo infatti creato un ampio settore per bambini e ragazzi e abbiamo organizzato tanti laboratori creativi dedicati ai più piccoli! Una sorta di crogiolo dove formare i futuri amanti del libro. Ma non è bastato!
Non vogliamo tacere l’amarezza che questa decisione comporti. È molto triste dover chiudere uno dei poli culturali di questa città. Leggiamo negli occhi dei nostri cari ed affezionati clienti lo smarrimento per la chiusura di quello che in molti ritengono un punto di riferimento. Quando chiude una libreria, si chiude non solo un capitolo della vita di chi l’ha gestita, ma anche una finestra su un mondo di infinite possibili conoscenze, si chiude un luogo d’incontro, di scambio culturale.
Io e Roberta abbiamo iniziato quest’avventura nel 2000. Eravamo ancora molto giovani e con la speranza di un bel futuro tutto da scrivere. Due sorelle che hanno creduto nel sogno del padre, libraio d’annata, e che lo hanno aiutato a realizzarlo investendo tutto: energie, tempo e risorse. Non è questa la sede per riferire di dinamiche familiari che vogliamo tenere private, ognuno abbia la matura e silente consapevolezza delle proprie responsabilità.
La figura del libraio per fortuna ancora ha un valore per qualcuno e speriamo con tutto il cuore che Amazon o chi per lui non cancelli definitivamente questa figura professionale e che tutte le librerie “superstiti” continuino ad esistere e a resistere. E’ un augurio che facciamo ai lettori, ai colleghi, a noi stessi e a tutta la città.
In questi vent’anni abbiamo vissuto momenti belli e brutti, abbiamo conosciuto tante persone, moltissime di loro rimarranno nei nostri cuori: è stato bello crescere tutti insieme nella libreria BROADWAY!
Un ringraziamento particolare va a tutti i piccoli lettori che hanno dato una sferzata di allegria allo spazio che abbiamo dedicato loro, motivo per cui ci rattrista ancora di più doverli deludere sottraendo loro gli ormai consueti e tanto attesi appuntamenti con letture e laboratori creativi.
Saremo aperti fino al 31 ottobre e venerdì 27 e sabato 28 settembre dedicheremo due serate a tutti i nostri amici per chiudere col sorriso, perché sia di buon auspicio per nuove avventure! Vi attendiamo per dirvi grazie di averci scelto in questi 19 anni e per un affettuoso saluto che non vorrà essere un addio ma un ARRIVEDERCI.
Da domani vi aspettiamo in libreria per delle vendite promozionali con sconti sino al 30%.