Lunaria Edizioni

Ad ispirare il nuovo progetto catanese, Lunaria Edizioni, la poetica e femminile Luna – tema letterario antichissimo – e i classici, le novelle del passato. Da un’idea ambiziosa, quella di rinvigorire la vita culturale della città, la casa editrice indipendente Lunaria Edizioni nasce come costola del progetto e dell’associazione culturale Gammazita che opera già dal 2014 e ha proposto ai cittadini uno spazio di libera condivisione tra libri, storie ed eventi culturali, trasformando una piazza in in una biblioteca urbana all’aperto. Nell’intervista, Daniele Cavallaro, racconta i primi piccoli passi, le ambizioni e gli obiettivi di Lunaria che debutta con il libro “Trattato di Anatomia Emozionale” scritto da Andrea Pennisi e illustrato da Virginia Caldarella.

Come nasce il progetto di Lunaria Edizioni e perché la scelta di questo nome?
«Stralunato, ambizioso, anche un po’ folle visti i tempi duri, è questo progetto nato in casa Gammazita, associazione, presidio di socialità e di cultura nel popolare quartiere del Castello Ursino a Catania. Una piccola casa editrice indipendente che vuole essere luogo di incontro tra la ricerca della qualità narrativa e i desideri dei lettori, in quell’angolo di quartiere ove risiede il frammento di parola. Nasce dall’esperienza della biblioteca urbana Piazza dei libri e muove i suoi primi passi spinta dalla voglia degli attivisti dell’associazione di continuare a condividere sempre più storie. Lunaria è un laboratorio culturale, ma anche una libreria indipendente, accanto alla sede di Gammazita, in piazza Federico di Svevia 93, a Catania.

Lunaria edizioniIl nostro nome è un esplicito omaggio alla favola teatrale omonima di Vincenzo Consolo. Un atto di ossequio, da noi fortemente sentito, ad un grande scrittore siciliano scomparso, conosciuto in vita anche da alcuni di noi, un intellettuale di una generazione ormai tristemente estinta – quella di Sciascia, Bufalino, etc. – capace di inventare un nuovo linguaggio per raccontare la nostra storia, la nostra cultura e i suoi popoli.
E poi la luna, guida in mare, in cielo e in terra, quale folle terrestre potrebbe mai rinunciare alla poetica e femminile luna?»

Su quali pubblicazioni siete orientati? Quale genere?
«Vogliamo ripartire dai classici, riscoprire e tramandare la memoria orale siciliana, valorizzare antiche novelle e grandi autori del passato, ma soprattutto essere un punto di riferimento per gli scrittori del territorio. Il nostro territorio ha tanto da dire, ma non è sempre così facile riuscirci, ecco perché l’esigenza di una casa editrice».

Cosa significa essere una casa editrice indipendente oggi e cosa significa esserlo in Sicilia?
«La nostra è una nuova scommessa sulla cultura in un paesaggio cittadino arido per l’editoria. A Catania, dagli anni ’90 in poi, non ci sono stati più grandi editori, a differenza di Palermo dove ci sono nomi storici come Flaccovio e Sellerio, a parte qualche isolato caso di coraggio editoriale negli ultimi anni, la nostra città è sicuramente più attenta alla promozione della musica piuttosto che a quella della letteratura.

Nel 2014 abbiamo già scelto di scommettere sui libri, trasformando una piazza degradata ed abbandonata, in pieno centro storico a Catania, in una biblioteca urbana all’aperto, dedicata alla libera condivisione di libri e storie. E sin dalla nascita della nostra associazione abbiamo raccontato storie legate alla nostra città: la leggenda di Gammazita, ad esempio e ci siamo accorti che la sete è tanta. Ecco, Lunaria edizioni è un proseguo di questo percorso: crediamo che la cultura debba essere gratuita, libera, accessibile a tutti e tutte. La cultura siciliana, nostro inestimabile patrimonio, va conservata e tramandata in Sicilia, ecco perché crediamo sia importante impegnarsi in tal senso, anche incoraggiando scrittori siciliani esordienti».

Esiste un’immagine, un autore che è stato di ispirazione per voi nella fondazione della casa editrice?
«Se dobbiamo pensare ad un’immagine è sicuramente quella dolcemente poetica della luna, come spiegavamo prima. La luna è anche un tema letterario antichissimo, nei secoli ha sempre attratto e ispirato poeti e scrittori, basti pensare, per tutti, a Leopardi, Pirandello, Calvino e prima ancora ad Ariosto, San Francesco e Dante. Vincenzo Consolo nel 1985 ha pubblicato “Lunaria” una favola teatrale, ma che lui stesso ha definito una storia, un racconto scritto per essere letto o un cuntu, come si chiamerebbe nella miglior tradizione siciliana. Per scrivere fa riscorso a l’italiano in tanti dei suoi diversi registri: da quello accademico-scientifico, a quello visionario, mimetico, letterario, lirico, popolare, fino al siciliano e al dialetto gallo-italico dei paesi della sua infanzia. Nell’opera di Consolo il tema letterario della luna, diventa metafora del disfacimento del potere in una Palermo settecentesca solare e violenta che nasconde il degrado dietro al fasto di facciata, ma anche della cultura e della poesia come illusione necessaria contro la precarietà della vita, capace di rinascere sempre in luoghi imprevedibili, di assumere sempre forme nuove e pure. Tutto questo per noi è stato d’ispirazione, ci sembra pure molto attuale, ed è così che abbiamo immaginato la nostra casa editrice. E quindi Vincenzo Consolo è l’autore che ci ha ispirato in tutto, ecco perché saremmo felicissimi di poter pubblicare anche un suo lavoro, prima o poi».

StralunataChe rapporto c’è tra Lunaria e la nuova rassegna culturale “Stralunata”?
«Stralunata è l’evento di lancio della casa editrice e della libreria Lunaria edizioni. È una rassegna musicale e letteraria, ideata da Francesco Cusa e realizzata in collaborazione con Gammazita, in Piazza dei Libri. Dal 15 luglio al 1 di settembre, otto scrittori, dieci musicisti, nove libri saranno protagonisti di sette sfide a singolar tenzone tra le nobili arti della musica e della parola, basate sulla meditata spontaneità dell’improvvisazione. È la musica che incontra la scrittura per regalare al pubblico, giudice e spettatore, nuove magiche storie tutte da condividere, tra cui anche la presentazione della nostra prima pubblicazione “Il Trattato di Anatomia Emozionale“, fissata per giovedì 8 agosto».

È arrivata in libreria la vostra prima pubblicazione, “Trattato di Anatomia Emozionale”: di cosa si tratta?
«E che emozione, abbiamo le farfalle nello stomaco! Ma il professore Melanio da Colìa ha sempre il giusto rimedio.
Il “Trattato di Anatomia Emozionale” è un divertente volume illustrato di due esordienti catanesi: Andrea Pennisi ai testi e Virginia Caldarella alle illustrazioni. Potremmo definirlo un manuale terapeutico per guarire dai mal di passione, ad uso di tutti “gli amanti, del corpo e dello spirito, e altre complicazioni”. Un omaggio alla lingua italiana e ai suoi modi di dire popolari, dedicato ai miti di Afrodite e di Eros. Ispirato dal trattato di anatomia di Leonardo e dalla Teoria Umorale di Ippocrate, il Professore Da Colìa ha sezionato, analizzato, approfondito, descritto i meccanismi chimici delle emozioni e gli inconvenienti che ne derivano, provando e sperimentando le controindicazioni sulla sua stessa pelle. Le tavole contenute nel volume illustrano i “mali” tipici del poeta e del sognatore, il desiderio e la paura, i veleni e gli antidoti, che animano e contaminano la nostra “Anatomia Emozionale”. Un’opera divertente, audace, ironica, ma anche poetica, vale la pena leggerla e ammirarla in tutta la sua pienezza, ed ecco perché abbiamo scelto di pubblicarla».